Malattia e cura tra Oriente e Occidente

Prof. Giovanni Pizza
(Università di Perugia - Scuola di Specializzazione in Beni demoetnoantropologici)

PROGRAMMA DEL CORSO

Il corso affronterà un problema classico in Antropologia medica: la comparazione tra diverse culture della malattia e della cura. Fin dall’avvio sarà chiaro l’obiettivo critico primario: mostrare come nell’ottica teorica e di metodo delle antropologie contemporanee, sia la demarcazione tra Oriente e Occidente sia l’intreccio tra biologico e sociale si colgano nella reciproca osservazione, ponendosi su un piano storico e politico più ampio di quanto non sia circoscrivibile nell’analisi culturale comparata. In ragione delle teorie antropologiche della malattia e della salute come processi socio-politici, si affronteranno alcuni studi di caso inerenti la malattia e la medicina in Oriente. Facendo riferimento alla letteratura antropologica, storica e filosofico-politica più recente, si esaminerà la questione della Grande Partizione tra Oriente e Occidente dal versante della salute/malattia, ponendo particolare attenzione ai riflessi critici che investono i rispettivi sguardi scientifici e popolari. Temi come “poetiche e politiche della malattia in Oriente”, o “medicine popolari fra tradizione e modernità”, saranno confrontati con gli sviluppi teorici dell’antropologia delle istituzioni, dei sistemi e dei campi medici plurali, focalizzandosi in particolare sul Giappone, la Cina e l’India e sul confronto con l’Europa.
Ripercorrendo come un continuum la relazione tra medicina, magia e religione, si ricostruirà lo sviluppo degli studi sociali della medicina che da tempo hanno decostruito la costellazione possessione-trance-estasi-sciamanismo-stregoneria, esaminando in chiave riflessiva gli sviluppi delle specifiche antropologie mediche orientali contemporanee, in particolare quelle incentrate sul tema delle politiche del corpo e della cura. L’esito atteso è l’acquisizione di una conoscenza comprata delle pratiche della malattia e della salute in Oriente, che faccia riferimento alle prospettive critiche emergenti dalla più recente pratica etnografica dell’antropologia medica.